sabato 9 luglio 2016

Emil Arnstein


Emil Arnstein, nato nel 1886 ai tempi dell'Impero austro-ungarico, ebreo boemo di Votice (oggi Repubblica Ceca, 60 km dalla capitale Praga), non fu solo uno dei fondatori del Bologna FC – oltre che consigliere, vice-presidente, presidente nel 1910, e primo arbitro federale in Emilia –, ma anche un calciatore del club rosso-blu nel ruolo di mediano. Arnstein, assieme al fratello Hugo, era stato tra i soci fondatori anche di un altro sodalizio calcistico, il Black Star di Trieste. Creato nel 1906 da Richard Löbl e Otto Krans (il primo ex DFC Prag, squadra della comunità ebraico-tedesca di Praga, mentre Krans proveniva dal DBC Sturm Prag 1898), il consiglio del club triestino era composto da tedeschi, cechi, inglesi, italiani e ungheresi. il Black Star indossava una casacca bianca con stella nera sul petto e calzoncini neri, mentre la sede societaria, ubicata nella città dell'alabarda nel cuore del Borgo Teresiano, veniva indicata sui quotidiani di lingua tedesca dell'epoca in questa maniera: "Black Star. Brief-Adresse: Emilio Arnstein, Via Torrebianca 9, Triest". Approdato a Bologna nel 1908 e fondato il club rosso-blu nell'ottobre del 1909, l'Emil Arnstein "footballer" venne schierato nelle amichevoli nei primi due campionati giocati dal Bologna, nel 1909-10 e nel 1910-11. Fu tra i protagonisti di un infuocato derby contro l'ASCM (Associazione Studentesca del Calcio Modena, società che poi diede vita al Modena FC nel 1912), il 17 aprile del 1910, sul Campo delle Manovre a Modena. L'incontro, vinto dal Bologna per 1-3 non senza polemiche, vide i rosso-blu scendere in campo in 10 contro 11, causa defezione del mediano Pietro Bignardi bloccato in caserma per il servizio militare. Sotto il tabellino dell'amichevole tra ASCM e Bologna. Fonte: Ass. Calciofili Modenesi.

Associazione Studentesca del Calcio Modena-Bologna 1-3 (0-3), poi abbandono del Modena all’81’, Modena, Campo delle Manovre (Campo di Marte), 17 aprile 1910.
MODENA: Rovina; Dal Bianco, Cartasegna; Mariani U., Scardovi, Zanasi C.; Ventura L., Beccherini, Secchi, Reggiani, Braga. All.: Ventura.
BOLOGNA: Orlandi; Mirto (Chiara ?); Nanni, Della Valle, Arnstein; Gradi, Mezzano, Bernabeu, Rauch-Louis, Donati.
Arbitro: Brivio di Verona
Marcatori:
ASC Modena: ? (?’)
Bologna: ? (15’), ? (?’), ? (45’)
Note: il Bologna scende in campo in 10 uomini (causa defezione di Bignardi per servizio militare, nda). All’81’ l’ASC Modena abbandona il campo per protesta contro una decisione dell’arbitro Brivio che non concede una marcatura di Reggiani. Successivamente Luigi Ventura, capitano del ASC Modena, chiese al Bologna di concedere un retour match che i cugini rifiutarono ritenendosi legittimi vincitori.


Il 17 aprile una Associazione Studentesca composta di  Rovina, Dal Bianco e Cartasegna; Mariani Ugo, Scardovi e Zanasi Canzio; Ventura, Beccherini, Secchi, Reggiani, e Braga, scese in campo alle 3 del pomeriggio contro un Bologna in dieci uomini per  l’assenza di un terzino. I campioni emiliani di IIIa Categoria schierarono Orlandi e Mirto; Nanni, Della Valle e Arnstein; Gradi,  Mezzano, Bernabeu, Rauch-Louis e Donati. Davanti a un pubblico enorme che non lesinò fischi agli ospiti, i bolognesi si portarono subito avanti per 2 reti a 0 contro un’ASC incapace di replicare. Verso il 40’ gli animi si surriscaldarono. Un giocatore rossoblu sparò verso la rete difesa da Rovina dalla distanza, il pallone destinato a finire sul fondo fu deviato da un bambino nella rete modenese. Apriti cielo! L’arbitro Brivio di Verona, socio dell’Hellas, convalidò il goal e i modenesi, capitan Ventura in testa, presero a contestare la decisione seguendolo per tutto il campo. Brivio fu irremovibile e il primo tempo si concluse sul 3 a 0 per i bolognesi. La ripresa vide un’ASC più gagliardo accorciare le distanze dopo una pressione che costrinse gli uomini di Arnstein, e di Antonio Bernabeu fratello del futuro fondatore del Real Madrid, Santiago, allora studente al Collegio Spagnolo di Bologna, nella loro metà campo. La speranza non era morta quando di traverso si mise nuovamente l’arbitro: Reggiani dopo un’azione confusa in area bolognese raccolse un pallone vagante e segnò il goal del 2 a 3 quando mancavano appena 9 minuti al fischio finale. Mentre i modenesi esultavano si udì un fischio dell’ineffabile Brivio: fuorigioco, il goal è annullato. Fioccarono le proteste, Brivio fu circondato ma ancora una volta non ritornò sui suoi passi e mantenne ferma la decisione. Avendone avuto abbastanza Papagni raccolse i suoi e li condusse fuori dal campo ritirandoli dalla contesa. Brivio assegnò la vittoria al Bologna e si diresse in stazione tra una marea montante di fischi e improperi. I bolognesi  e i modenesi si riunirono al Caffe Cacciatori dove fu offerto agli ospiti, da parte della Virides e della A.S.C.M., un sontuoso rinfresco. Nei giorni successivi il diplomatico Arangio Ruiz fece sapere, per smorzare le polemiche, di accettare il verdetto dell’arbitro. Dello stesso avviso non fu invece Ventura che ritenendo la partita nulla per errore tecnico lanciò una nuova sfida ai bolognesi che non accettarono, ritenendosi giusti vincitori.