lunedì 3 agosto 2009

1970, Coppa di Lega Italo-Inglese: Bologna - Manchester City



La Coppa di Lega Italo-Inglese (The Anglo-Italian League Cup in inglese, o anche The Anglo-Italian League Cup Winners' Cup)  fu creata parallelamente al Torneo Anglo-Italiano  due manifestazioni completamente differenti, non da confondere , sotto il patrocinio di Gigi Peronace, grande manager del calcio italiano anni '60 e '70, vero e proprio ambasciatore calcistico d'Italia nel Regno Unito. La prima edizione della Coppa di Lega Italo-Inglese si disputò nel 1969, tra la vincitrice della Football League Cup (la Coppa di Lega inglese), lo Swindon Town, e la vincitrice della Coppa Italia, la Roma. Così fu per tre edizioni. Nelle ultime due edizioni (il torneo si interruppe nel 1976), a contendere il trofeo alle squadre italiane vincitrici della Coppa Italia, gli inglesi mandarono i vincitori della F.A. Cup. Al Bologna toccò il Manchester City, squadra gloriosa e ricca di grandi giocatori, all'epoca tra le più forti formazioni britanniche e d'Europa. Il City, infatti, nel giro di 5 anni fece un filotto di grandi vittorie: campione d'Inghilterra nel 1968, vinse la F.A. Cup nel 1969, la Coppa delle Coppe sempre nel 1969, la Coppa di Lega inglese nel 1970 (in finale contro il West Bromwich Albion), 2 Charity Shield, nel 1968 e nel 1972. Il Manchester City a quei tempi dava filo da torcere ai rivali cittadini dello United di Bobby Charlton, Best e Law, e aveva tra le proprie file autentici campioni: il monumentale portiere Joe Corrigan; Colin Bell, un calciatore totale: tecnico, veloce, dal fisico imponente; Francis Lee, biondo, piccolo e tarchiato, centravanti di movimento, giocatore dotato di grande tecnica e intelligenza calcistica, dal tiro esplosivo; Mike Summerbee, ala destra tutto scatto e fantasia (grande amico di George Best), lo spirito libero di quel grande City. Il resto della squadra era formato da altri ottimi giocatori: il difensore centrale Tommy Booth, per anni leader della difesa dei blues; Glyn Pardoe, l'attaccante Neil Young  terribile mancino nativo di Manchester e protagonista di gol importantissimi: nella finale di F.A. Cup del 1969, e nella finale di Coppa delle Coppe contro i polacchi del Gornik Zabrze Tony Book, "The Maine man", il capitano del City di quegli anni, un calciatore simbolo dei "Citizens"  una storia bellissima la sua, da raccontare. 

Cinque nazionali inglesi

Ben 5 calciatori della rosa del City erano nazionali inglesi: Corrigan, Doyle, Bell, Lee e Summerbee. Una squadra che si mantenne per alcuni anni a grandi livelli e, nel 1972, con l'acquisto di Rodney Marsh, un talento eccezionale, un numero 10 fantasioso e spettacolare, si attestò tra le posizioni di vertice della First Division. il Bologna, nella doppia finale del 1970, con l'andata giocata alllo stadio Comunale (dove Artemio Franchi consegnò la Coppa Italia vinta 3 mesi prima contro il Torino al capitano Giacomo Bulgarelli) e il ritorno in un infuocatissimo Maine Road, riuscì a spuntarla contro i Citizens di Manchester. Era un Bologna tostissimo e molto forte, con in porta "Vavà" Vavassori, il grande maestro di centrocampo Giacomo Bulgarelli a dettare i tempi del gioco, l'emergente mediano dai piedi buoni Franco Liguori, Janich, Cresci e Tazio Roversi a formare una difesa di ferro; Marino Perani all'ala destra e, in attacco, nel ruolo di centravanti, il terribile ed esplosivo Beppe Savoldi, una macchina da gol, idolo dei tifosi bolognesi. A chiudere l'undici, l'estroso Bruno Pace sulla sinistra. Allego le formazioni dei due match, giocati al Comunale di Bologna e al Maine Road di Manchester.
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[Sep 2 in Bologna, Stadio "Comunale".] Bologna - Manchester City 1-0
[Rizzo 4']
Bologna : Vavassori, Roversi, Ardizzon, Cresci, Battisodo, Gregori,
Perani, Rizzo, Savoldi, Bulgarelli, Pace.
Manchester City : Corrigan, Book, Pardoe, Doyle, Booth, Oakes,
Young, Bell, Lee, Towers, Summerbee.


[Sep 23 in Manchester, "Maine Road Stadium".] Manchester City - Bologna 2-2
[Perani 16', Savoldi 73'; Lee 25', Heslop 75']
Manchester City : Corrigan, Book, Pardoe, Doyle, Heslop, Oakes,
Hill, Bell, Lee, Young, Towers.
Bologna : Vavassori, Prini, Ardizzon, Cresci, Janich, Gregori,
Perani, Rizzo, Savoldi, Liguori, Pace.

Bologna win 3-2 on aggregate
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Bologna, 2 settembre 1970. 

Bologna - Manchester City 1-0. 

La conquista della Coppa Italia, seppur in tono minore, rilanciò le ambizioni del Bologna di Edmondo Fabbri. C'erano effettivamente le premesse per puntare ai vertici anche in campionato. Scampata la cessione di Bulgarelli al Milan e passato il timone dirigenziale a Filippo Montanari, il Bologna si presentò al via della stagione '70-71 rinforzato dagli arrivi di Rizzo e dei giovani Fedele e Liguori. La partenza di Mujesan ebbe l'effetto di favorire l'esplosione definitiva di Savoldi, "promosso" centravanti di numero e di fatto. Tre mesi dopo avere vinto la Coppa Italia, i rossoblù fecero il bis con l'allora prestigioso trofeo di Lega italo-inglese, che metteva di fronte i rispettivi vincitori delle Coppe nazionali. Nella partita di andata al Comunale contro il Manchester City, in una serata afosa di fine estate, la maglia rossa impreziosita dalla coccarda tricolore portò ancora una volta fortuna. Gli inglesi erano allora secondi nell'allora First Division (l'odierna Premier League); avevano quattro nazionali (Bell, Lee, Doyle e Summerbee) ed erano inoltre i detentori della Coppa delle Coppe, avendo superato 2 a 1 a Vienna i sorprendenti polacchi del Gornik Zabrze, che a loro volta avevano eliminato la Roma in semifinale col solito assurdo sistema del sorteggio. Ai giallorossi, beffati da Lubanski e compagni, era andata male l'anno precedente anche nella Coppa di Lega italo-inglese, vinta dallo Swindon Town; dal Bologna ci si aspettava quindi la rivincita del calcio italiano contro gli antichi maestri del calcio. Prima dell'inizio i presidenti della Federazione e della Lega, Franchi e Stacchi, consegnarono ufficialmente a Bulgarelli la Coppa Italia. Mentre Giacomino la sollevava al cielo, i 23.000 convenuti allo stadio sognarono per un attimo nuovi ambiziosi traguardi.

I proclami bellicosi degli inglesi

Privo di Janich, Fedele e Liguori, Fabbri si affidò a questa formazione: Vavassori, Roversi, Ardizzon; Cresci, Battisodo, Gregori; Perani, Rizzo, Savoldi, Bulgarelli, Pace. Il trainer avversario Allison rispose con Corrigan, Book, Pardoe; Doyle, Booth, Oakes; Young, Bell, Lee, Towers, Summerbee. L'arbitro era inglese, Smith. L'allenatore dei biancazzurri, durante il ritiro di Rimini, aveva fatto proclami bellicosi, ripetendo il solito ritornello che le squadre inglesi, in trasferta, non fanno come quelle italiane, che pensano solo a difendersi ecc. ecc. O era bugiardo, o il Bologna gli aveva fatto presto cambiare idea: i suoi giocatori apparivano abulici, quasi in attegiamento turistico. Oltretutto, al terzo minuto Rizzo era già in gol con un diagonale imparabile, trasformando un bell'invito di Savoldi. Con Gregori a uomo su Colin Bell, la fonte del gioco avversario era inaridita sul nascere; l'unico che tentava di combinare qualcosa era Summerbee. Col passare dei minuti la melina inglese divenne irritante. I rossoblù sfiorarono più volte il raddoppio, senza tuttavia ottenerlo; nulla cambiarono gli inserimenti nella ripresa di Prini e Scala. In tribuna c'era Hans-Georg Kiupel, allenatore dei tedeschi-est del Vorwärts, prossimi avversari in Coppa delle Coppe. Il Bologna, tutto sommato, non lo impressionò troppo. Nel ritorno a Manchester il povero Giuseppe Vavassori sfoderò forse la sua più bella prestazione con i colori rossoblù. Di fronte ai furibondi assalti inglesi parò anche i moscerini. Finì 2-2 grazie alle reti di Perani e Savoldi e un'altra bellissima coppa andò ad ad aggiungersi alle tante già conquistate dal Bologna. Eliminazione invece "da polli" in Coppa delle Coppe contro il già citato Vorwärts: zero a zero a Berlino, uno a uno a Bologna con gol di Savoldi nel secondo tempo supplementare e gentilissima concessione del pareggio, per eccesso di melina e di paura, poco prima dello scadere. Evidentemente la maledizione dell'Europa aveva colpito ancora

Tratto da: "...Ho visto un gran Bologna...". Le più belle vittorie in 30 anni di storia rossoblù dall'ultimo scudetto ad oggi.

Di Franco Cervellati.

Tratto da: "La collana delle 15 perle".

Di Lamberto Bertozzi.

Questa coppa, ideata nel 1969, vedeva confrontarsi, con partita di andata e ritorno, le vincenti della Coppa Italia e della Coppa di Lega Inglese. Nella sua prima edizione, erano stati gli inglesi dello Swindon Town, che superarono la Roma, a iscrivere il proprio nome nell'albo d'oro della manifestazione. Nella seconda edizione, si trovarono di fronte il Bologna ed il Manchester City. Primo incontro a Bologna il 2 settembre, ritorno in Inghilterra il 23 settembre. Nel primo incontro, disputato tra le mura amiche, il Bologna, giocando una partita accorta, riuscì a prevalere con il minimo scarto, grazie ad una rete di Rizzo. Questa vittoria di misura e l'innegabile valore della squadra di Manchester, fece presagire a tutto l'ambiente rosso-blu, che la gara di ritorno, da disputare in Inghilterra, non sarebbe stata affatto una passeggiata.  Al fischio di inizio dell'arbitro Angonese, il Maine Road di Manchester apparve gremito di tifosi vocianti in ogni ordine di posti. Gli inglesi, come da tradizione, si riversarono immediatamente nella metà campo rosso-blu intenzionati a cercare subito la rete che serviva per stabilire la parità nel doppio confronto. Per un lungo quarto d'ora la palla stazionò davanti alla porta bolognese difesa da un indomito Vavassori, il quale, in serata di grazia, si esibì in parate decisive. Poi, d'improvviso, al 16' una classica fuga sull'out di Pace con preciso cross al centro, testa di Savoldi e palla per l'accorrente Perani che mise in rete. Con un contropiede da manuale e quasi al suo primo attacco, il Bologna si trovò in vantaggio. La partita si fece sempre più bella. Il Bologna mancò il raddoppio e, come da copione, subì il pareggio inglese su colpo di testa di Oakes, deviato alla disperata da Vavassori e ribattuto in rete da Francis Lee. Lo stadio esplose in tutta la sua passione, e il Manchester ripartì di slancio all'attacco. Il primo tempo non vide più modificare il punteggio grazie ad interventi di rara bravura eseguiti dal grande Beppe "Vavà" Vavassori.

Il Bologna colpisce in contropiede


Anche i primi venticinque minuti della ripresa videro gli inglesi al forsennato attacco della difesa bolognese, su cui su tutti si evidenziavano il libero Janich e il portiere Vavassori, che in quella notte magica stava proponendo interventi da grande campione. Nel primo attimo di rilassamento degli inglesi, al 27', il Bologna propose il suo primo contropiede del secondo tempo. Fuga sulla sinistra di Pace, cross per Rizzo che di prima intenzione tirò a rete, sulla palla ribattuta da un difensore si avventò come un falco Savoldi che concluse magnificamente al volo scaraventando il pallone in rete. Bologna 2 Manchester City 1. Il gelo scese in tribuna e sugli spalti del Maine Road. Ma passò solo un minuto ed il Manchester giunse al pareggio. Su una gigantesca mischia in area rosso-blu, mentre Lee ostacolava Vavassori, Heslop mise in rete da pochi passi il pallone del pareggio. Nel restante quarto d'ora di gioco si assistette solo ad un monologo inglese. I ragazzi di Fabbri riuscirono però a mantenere i nervi saldi, a non cadere nelle provocazioni isteriche degli inglesi. Al fischio finale dell'arbitro ai tifosi del Maine Road non rimaneva che applaudire ai vincitori della coppa, ovvero al Bologna. In quella "notte da leoni" fu difficile fare una graduatoria di merito dei rosso-blu, in quanto tutti giocarono oltre i propri limiti. Tuttavia meritò una citazione particolare il portiere Vavassori, il quale fu veramente colossale, parò l'impossibile e in tre occasioni strappò dalla rete il gol già maturo degli inglesi. I Campioni: Vavassori, Prini, Ardizzon, Cresci, Janich, Gregori, Perani, Rizzo, Savoldi, Liguori, Pace, Roversi, Battisodo, Scala, Bulgarelli. Allenatore: Edmondo Fabbri. I marcatori del Bologna: Perani 1, Rizzo 1, Savoldi 1.

Il Manchester City ieri a Rimini senza misteri 

RIMINI, 1. — Il Manchester City che domani affronterà il Bologna nella Coppa italo-inglese, è giunto a Rimini nel primo pomeriggio. Della comitiva fanno parte 16 giocatori e precisamente i titolari Corrigan, Book, Pardoe, Doyle, Booth, Oakes, Summerbee, Bell, Lee, Young, Towers, e le riserve Mulhearn, Heslop, Jeffries, Hill e Bowyer. I primi undici, secondo quanto ci ha detto il trainer Malcolm Allison (che come i lettori ricorderanno l'anno scorso era stato trattato dalla Juve) scenderanno in campo a Bologna. Dopo un riposo di un paio d'ore in albergo e un bagno in piscina, la comitiva ha preso la via dello stadio comunale « Romeo Neri », dove ha sostenuto una partitella di allenamento a mezzo campo, preceduta dai consueti esercizi ginnico-atletici. Nella sgambatura in famiglia, durata 30', mister Allison ha contrapposto due squadre di otto giocatori ciascuna senza ruoli fissi, tanto è vero che la mezzala nazionale Bell si è schierato in porta, cedendo il suo posto in attacco al secondo portiere Mulhearn. Sulla partita con il Bologna il trainer britannico non si è sbilanciato molto: « Non ho mai visto giocare il Bologna e quindi non sono in grado di esprimere un giudizio diretto. Tuttavia da alcuni amici di fiducia mi è stato riferito che la squadra di Fabbri è una compagine forte, senz'altro una delle sette migliori squadre del campionato italiano. Noi però, contrariamente a quanto fanno le squadre italiane che mirano sovente allo 0 a 0 in trasferta, non scenderemo a Bologna solo per difenderci e per limitare i danni, ma cercheremo di fare dei gol ».

Bologna-chic con Bulgarelli, Manchester City battuto 

Con Bulgarelli-"super" battuto il Manchester City 


DALL'INVIATO 


Giuseppe Pistilli


BOLOGNA, 2. — Il Bologna ha prontamente riscattato la figuraccia di sabato in Coppa, battendosi pari a pari con i fortissimi maggiorati fisici dei Manchester City. Per la verità è la prima prova convincente che offre in questo non facile precampionato nel corso del quale Edmondo Fabbri ha dovuto tener presente, oltre ai traguardi lontani, anche l'obiettivo ormai prossimo della Coppa delle Coppe. Il rientro di Bulgarelli ha coinciso con questa beneaugurante vittoria grazie alla quale i rossoblu si sono riconciliati con il loro sarcastico pubblico. Non a caso il recupero del capitano ha propiziato una piacevole esibizione ed il prepotente risveglio collettivo dell'intera squadra. Bulgarelli si è confermato anche questa sera l'anima e non soltanto l'ispiratore del Bologna. Nel primo tempo è stata proprio la regia attenta, esemplare di Bulgareili a permettere al Bologna, una volta passato in vantaggio con Rizzo, di mantenere saldamente in pugno la partita e di smorzare le velleità degli inglesi. Nei primi 45' finché ha potuto giocare ad un ritmo serrato, il Bologna ha dato la paga a questo Manchester City che ha costituito indubbiamente una grossa delusione. Dopo il gol di Rizzo il Bologna avrebbe potuto in almeno due circostanze raddoppiare il vantaggio. Non vi è riuscito per le disattenzioni dei singoli o per i piccoli errori di mira. Nella ripresa, il primo ad accusare stanchezza è stato Perani, magnifico nel primo tempo per dedizione ed astuzia tattica. Insieme con Bulgarelli, la piccola ala, trasformatasi ormai in centrocampista, è stata fra i protagonisti della partita. Con l'uscita di Perani - si era ormai al 75' — il Bologna ha tirato i remi in barca, cercando soltanto di conservare l'uno a zero. Vi è riuscito grazie alla puntigliosa prestazione dei suoi difensori fra i quali ha primeggiato Cresci, ostinato francobollatore del temuto Lee. Comunque, anche Roversi ha praticamente cancellato dal campo Young, mentre il solo Summerbee ha provocato qualche sbandamento sul settore sinistro del pacchetto arretrato bolognese.

Bulgarelli il punto di forza del Bologna


Il punto di forza del Bologna, si è detto, è stato al centrocampo, grazie alla regia di Bulgarelli. Comunque, un altro elemento si è questa sera guadagnato numerose simpatie. E' stato Rizzo, per avere interpretato una difficile parte: quella del centrocampista che si trasforma in punta. Rizzo è stato il più pericoloso tiratore bolognese. Dopo il gol ha sempre tenuto in allarme portiere inglese, costringendolo ad una serie di difficili interventi. Non ci hanno granché impressionato, invece, né Savoldi, né Pace. Savoldi, per lo meno, ha piazzato un paio di colpi, mentre la parte di Pace è stata quasi sempre irrilevante. In definitiva, un Bologna che sembra avviato sulla buona strada. Il Manchester City, evidentemente, era in cattiva serata. Il gol a freddo di Rizzo lo ha gelato. Il suo elemento migliore, Bell, è stato in realtà uno dei peggiori. Anche Lee, altro « nazionale », ha fatto vedere molto poco: in parte per proprio demerito, in parte per merito di Cresci. In pratica, l'attacco inglese è vissuto sempre sulle iniziative di Summerbee, il quale, nel primo tempo, ha ridotto a mal partito Ardizzon. Nella ripresa, però, anche Summerbee lentamente è sparito dalla scena. Senza un organizzatore a centrocampo, con le punte implacabilmente bloccate dai bolognesi, il Manchester City ha giocato a livello men che mediocre, distinguendosi qua e là, soltanto per alcune gratuite scorrettezze. Tuttavia, è una squadra di grandissimo temperamento, di vasta esperienza, che nella partita di ritorno potrebbe sicuramente trasformarsi. Allora, potrebbero essere guai per il Bologna. Speriamo che Fabbri ed i giocatori rosso-blu non si illudano.

Una vigilia di contestazioni

Il Bologna affronta il primo turno della Coppa Interleghe in un clima che scoperti malumori e precoci insoddisfazioni hanno già reso pesante. Contestato impietosamente sabato scorso, durante la sua prima esibizione ufficiale, il Bologna ha fatto suo il record niente affatto invidiabile dei fischi fuori stagione. Il suo pubblico non gli ha concesso attenuanti, sorvolando persino su due assenze importanti che, invece, questa sera tornano in squadra contro il Manchester City, dando peraltro il cambio all'intramontabile Janich che non se l'è proprio sentita di accettare la sfida con gli inglesi, avendo un ginocchio in disordine. La prudenza del vecchio leone è comprensibile: le squadre inglesi vanno combattute senza vuoti nel cuore o cicatrici fresche sul corpo. Per giunta, il Manchester City di Lee, di Bell, di Summerbee è attualmente uno dei rappresentanti più vigorosi e al tempo stesso scintillanti d'oltre Manica, secondo in campionato soltanto al Leeds. Soprattutto in questo momento è una partita difficile per il Bologna che lievita lentamente, in preparazione alla partita della Coppa delle Coppe. Tuttavia, il Bologna comincia a spron battuto, senza paura. E già al 4' passa in vantaggio con un gol di Rizzo il quale raccoglie un lancio verticale di Perani. Dal limite dell'area, l'ex fiorentino fa partire un preciso rasoterra che coglie di sorpresa il portiere inglese: 1-0. L'avvio è davvero incoraggiante. Se non altro, questo gol dovrebbe ricaricare Rizzo, giocatore ombroso e complessato se mai ve ne furono.

Il City nel labirinto costruito da Fabbri


Dopo i bisticci con Pesaola e Merlo, dopo il fallimento a Firenze, questo potrebbe finalmente essere l'anno buono per questo eterno incompreso. Il gol appena segnato da Rizzo è stato molto bello, un gol preparato con un mezzo contropiede e realizzato con perfida precisione. Il Manchester sembra trasformato. La sua reazione, infatti, è blanda. Ne approfitta il Bologna per controllare il centrocampo ed insidiare, sempre di rimessa, la porta di Corrigan e sfiorare il raddoppio al quarto d'ora; uno splendido servizio di Bulgarelli è raccolto da Savoldi che si scrolla di dosso Booth, piomba in area e con una sventola di sinistro sfiora il palo, Il Manchester City non riesce a trovare una via d'uscita nel labirinto che Fabbri ha costruito a centrocampo con l'astuzia che gli è proverbiale. Bulgarelli e Perani, ad esempio, si alternano su Bell, tenendolo costantemente sotto controllo. Il lavoro di tamponamento di Perani è prezioso quanto l'opera di rifinitura che Bulgarelli svolge spesso a ridosso delle punte. Almeno sinora i due veterani rossoblu sono stati gli alfieri di questo sorprendente Bologna che incomincia a guadagnare i primi applausi. Anche Rizzo sta andando a gonfie vele: una sua stangata a lunga distanza brucia le mani di Corrigan il quale, verso la mezz'ora, corre il rischio di essere infilzato come un tordo da Savoldi. Sull'altro fronte, invece, Vavassori non è stato impegnato severamente. Il portiere-matusalemme se l'è cavata con un paio di poderose uscite di pugno ed una comoda parata a terra. Gli inglesi si difendono con tanto di libero anche quando il Bologna riduce le punte al minimo indispensabile. E dire che il signor Allison aveva pubblicamente dichiarato di non conoscere il ruolo del libero! Tuttavia, il Bologna crea numerose occasioni per segnare ancora; prima Savoldi al 40' poi Pace al 44' sciupano le più sostanziose palle-gol. Facciamo un primo bilancio. Le impressioni sul conto del Bologna sono senz'altro positive, la squadra rossoblù si è mossa con vivacità, organizzata da un Bulgarelli in vena eccellente.

Un Bologna ancora in fase di rodaggio

Comunque il Bologna è piaciuto soprattutto per il ritmo con cui ha tenuto testa al Manchester, costretto per lunghi periodi a difendersi, spesso affannosamente. Vedremo se nel secondo tempo la proverbiale potenza atletica delle squadre anglosassoni avrà ragione di questo Bologna che, non bisogna dimenticarlo, è ancora in fase di rodaggio. Nella ripresa, il Bologna si presenta con Prini al posto di Ardizzon che nel primo tempo ha dovuto ricorrere a tutti i trucchi del mestiere per frenare lo slancio del massiccio Summerbee. Rizzo si fa subito riconoscere da Corrigan con un tiraccio pieno d'effetto. Risponde il Manchester con Lee e Pardoe poi è Savoldi a sferrare un violentissimo sinistro che Corrigan blocca in tuffo. Il Manchester si fa più audace, cominciando a sganciare, a turno, uno dei suoi difensori. Anche Bell accentua la sua spinta offensiva, fungendo spesso da secondo centravanti a fianco di Lee. In questa fase, il campione della nazionale inglese è affidato alle cure di Gregori che non lo molla un attimo. Al quarto d'ora, Savoldi, su un tiro da fuori gioco, sfugge a Booth, evita anche il portiere, ma allunga troppo il pallone ed il suo precipitoso cross non è sfruttato da Pace. Subito dopo una punizione di Rizzo è deviata a stento da Corrigan. Il Manchester preme con maggiore insistenza, ma la sua manovra è confusa. II Bologna gli regala una fetta della metà campo, preoccupandosi soprattutto di irretire Bell. La tattica si sta rivelando indovinata: Bell, infatti si vede molto raramente mentre Pardoe e Book non sono in grado di architettare un efficace gioco di sostegno. Al 32' seconda sostituzione del Bologna: entra Scala al posto di Perani il quale dopo uno strepitoso primo tempo è leggermente calato nella ripresa. Negli ultimi minuti il Bologna si arriccia in area, per difendere l'esiguo vantaggio. Al 37' una punizione di Young, deviata dallo spicco di un difensore rossoblù per un soffio non provoca un autogol. E' l'unico brivido per Vavassori. Fino al termine, infatti, il Bologna tiene a debita distanza il Manchester City che dà quasi l'impressione di rassegnarsi a questa sconfitta che avrebbe potuto avere dimensioni più consistenti.
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BOLOGNA: Vavassori; Roversi, Ardizzon; Cresci, Battisodo, Gregori; Perani, Rizzo, Savoldi, Bulgarelli, Pace (a disposizione: Adani, Fedele, Scala, Prini, Vastola). Allenatore: Fabbri.
MANCHESTER CITY: Corrigan; Book, Pardoe; Doyle, Booth, Oakes; Young, Bell, Lee, Towers, Summerbee (a disposizione: Mulhearn, Heslop, Jeffries, Hill, Bowyer). Allenatore: Allison.
ARBITRO: Smith (Inghilterra).
MARCATORE: nel primo tempo, al 4' Rizzo.
NOTE: in tribuna il Presidente federale Franchi ed il Presidente della Lega Stacchi, Prima dell'inizio della partita, Franchi ha premiato il Bologna, vincitore dell'ultima edizione della Coppa Italia, consegnando il trofeo al capitano rossoblù Bulgarelli. Circa 25.000 spettatori. Presente anche l'allenatore del Vorwärts di Berlino, signor Kiupel, prossimo rivale del Bologna nella Coppa delle Coppe.
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Fabbri: « Ci voleva ancora un gol »


BOLOGNA. 2. — Fabbri era naturalmente abbastanza contento, della partita così come l'avevano impostata. Ha detto: « Certo, sarebbe stato più logico che delle tre o quattro azioni fatte molto bene, almeno un'altra si concretasse in gol. E allora sarebbe stata una partita perfetta. Tuttavia sono soddisfatto ». L'allenatore del Bologna si è anche incontrato con l'allenatore del Vorwärts di Berlino Est, signor Kiupel, che era venuto ad assistere alla gara, annunciandogli il suo arrivo anticipato per il 12 settembre. In quella data, infatti, il Vorwärts dovrà giocare una importante partita del suo campionato. E sarà quindi una buona occasione per conoscerlo da vicino. Quanto all'allenatore inglese Mr. Allison, ha detto: « Il Bologna ha giocato abbastanza bene. Non lo conoscevo, ma sapevo che si trattava di una buona squadra ». Alla domanda sul perché egli abbia tenuto costantemente il numero 10 Towers "libero'', l'allenatore (che doveva succedere a Carniglia, esonerato nella Juventus) rispondeva: « Non l'ho fatto giocare libero. Era in linea come gli altri... ».

Gol di PERANI e SAVOLDI 

Rossoblu di ferro 


di Sergio Perbellini


MANCHESTER, 2. — Il Bologna ha conquistato con una gagliarda prova, sul difficilissimo campo del Manchester City, la Coppa italo-inglese: infatti, in virtù della vittoria ottenuta a Bologna (1-0), ha potuto, con il pareggio di questa sera (e in virtù anche dei due bei gol segnati), vedersi assegnato per quest'anno l'argenteo trofeo messo in palio dalle due Leghe. Chiaro che l'impresa non è stata semplice, non solo, ma una volta di più il Bologna ha dimostrato la sua statura in campo internazionale, non cedendo né sul piano cosiddetto atletico, né su quello della tecnica. La squadra di Fabbri ha dimostrato cosa significhi mantenere un centrocampo forte, una difesa ben protetta e scattare in contropiede quando gli avversari sbilanciati mostrano il fianco. Occorre dire che, a seguito delle polemiche nate dai recenti confronti italo-inglesi, il pubblico era mal disposto. Ma, alla fine, agli inevitabili fischi dei tifosi locali delusi si sono uniti anche gli applausi di quella parte del pubblico che aveva capito la reale consistenza del Bologna. E' stata una bella battaglia, che a volte ha sfiorato anche il limite del lecito. Ma, complessivamente, Angonese ha saputo tenerla in pugno. Diciamo subito che del Bologna vanno messi tutti sugli scudi: ogni giocatore ha fatto interamente il suo dovere.

Vavassori sugli scudi


Ottimi sul piano agonistico anche gli inglesi di Allison. Hanno dimostrato, a loro volta, le qualità migliori della loro scuola, della scuola inglese fatta di velocità e di proiezioni in avanti. Ma hanno dimostrato, in più occasioni, che proprio il troppo insistere in proiezioni offensive può risultare pericoloso di fronte alle squadre che giocano... all'italiana. Un sole davvero raro per questo Paese ha rallegrato le giornate di attesa dei calciatori bolognesi a Lymm, una località bellissima immersa nel verde dei boschi e dei prati, a una trentina di chilometri da Manchester, ma che sa un po' di "eremo" sperduto. Non c'è stato insomma alcun segno del famoso clima inglese, grigio, umido e desolante. La nebbia, tuttavia, é cominciata a calare, sia pure non fitta, sul campo del Maine Road una mezz'ora prima dell'inizio della gara. Ma non era affatto fastidiosa. Il terreno di gioco era stato abbondantemente irrorato di acqua e questo fatto non è tornato certo gradito a Fabbri e ai giocatori rossoblu. Lo stadio si è riempito quasi del tutto prima del "via" fischiato da Angonese, che ha come collaboratori Vittorio Lattanzi e Calogero Crista. Si inizia con qualche minuto di ritardo. Gli inglesi sono in maglia rossonera, i bolognesi in maglia bianca. Il gioco, naturalmente, è tutto di marca inglese. Il Manchester preme con bella vigoria ma anche con una certa baldanza, per almeno un quarto d'ora. Il Bologna corre almeno tre pericoli, sventati sempre dal grandissimo Vavassori (che proprio al termine del tempo, al 45' farà un'autentica acrobazia tale da salvare un gol quasi sicuro).

Il Bologna punisce gli inglesi

Ci sono tre calci d'angolo sempre a favore del Manchester; poi, il Bologna che già da qualche minuto ha dato segni di risveglio, se non altro a centrocampo, si affida al contropiede: ed è naturale perché veramente il Manchester, ormai tutto preso dalla sua furia offensiva, dimentica completamente la difesa. E viene il gol: c'è un allungo dalle retrovie di Cresci, Pace conquista un pallone molto faticoso, in velocità lo butta in avanti, scende sulla destra e crossa al centro, dove nel frattempo si è precipitato Savoldi, il centravanti (che sta comportandosi benissimo benché tutto solo), di testa smista indietro all'accorrente Perani, che, sulla sinistra, si è trovato a far un'azione da ala pura; il bolognese ferma benissimo il pallone e immediatamente con tiro fulmineo lo spedisce di sinistro in rete. Corrigan è battuto inesorabilmente. Nello stadio, che é una enorme pentola in ebollizione, cala il gelo. Ma subito c'è la reazione degli inglesi, che tuttavia rischiano di essere nuovamente... puniti!

Savoldi spreca troppo


Al 24' il Bologna ha l'occasione grossissima del raddoppio: c'è un tiro di Savoldi da fuori area che il portiere inglese non riesce a trattenere, lo stesso Savoldi recupera il pallone sfuggito al guardiano avversario, si sposta sulla destra mentre Corrigan è lontano dalla rete; Pace invoca il passaggio, quasi solo davanti alla parta incustodita, ma Savoldi, purtroppo, sbaglia il passaggio e l'azione sfuma. Di fronte a questa clamorosa occasione mancata, vien quasi naturale il gol del pareggio: siamo al 25', e Bell che è l'uomo più pericoloso e più irriducibile degli attaccanti, scende sulla sinistra e crossa: aggancia Oakes e il suo tiro fulmineo viene altrettanto fulmineamente respinto da Vavassori, ma il pallone capita proprio sulla testa di Lee, che nel frattempo si era proiettato come un siluro. Il giocatore schiaccia di testa e Vavassori non può farci nulla. Gli animi si scaldano, c'è una lite fra Janich e Bell, subito sedata. Poi al 35' c'è una carica assassina di Heslop su Liguori che resta a terra. I bolognesi replicano sul piano della bagarre e Savoldi, a sua volta, viene ammonito. Poi la pressione inglese riprende e la difesa bolognese deve stringere i denti, ma ce la fa: soprattutto in virtù di un Vavassori, che con il passar del tempo sta dando sempre più esatta la misura di se stesso. Al 45', un'azione di Bell porta il giocatore a distanza ravvicinata, e il suo tiro è una bomba: ma Vavassori riesce, con un intuito eccezionale e una prontezza magnifica a salvare una volta di più in angolo. Nella ripresa si ripropone la tattica di sempre: un Manchester City costantemente proiettato in avanti, un Bologna che cerca la zampata in contropiede. E la cosa riesce anche in questa seconda parte di gara. Infatti dopo che per parecchio tempo la pressione è esercitata nella metà campo bolognese, dopo che al 5' un fallo di mano involontario di Janich ha scatenato le proteste del pubblico, dopo che Vavassori in uscita ha salvato un pallone difficilissimo, dopo che al 19' Savoldi si è mangiato una nuova grandissima occasione, si ha finalmente il contropiede giusto al 28'.

Rosso-blu più precisi ed eleganti

Pace, che è stato di eccezionale mobilità e bravura per tutto l'arco della gara, dannandosi anche in fase difensiva ai infiltra velocemente in attacco. Resiste molto bene a due marcature all'inglese e spara forte appena dentro l'area: un difensore intercetta, mettendo fuori causa il portiere, il pallone perviene di nuovo a Savoldi, che questa volta al volo infila. Gli inglesi, cocciuti, ripartono a testa alta, e ottengono il pareggio 2' dopo: c'è un'azione sulla sinistra da parte di Hill che crossa una volta giunto a fondo campo, un pallone difficile, ma che ormai è conquistato da Vavassori prontissimo nella uscita. Purtroppo la presa del forte portiere, sbilanciato da un paio di cariche di due avversari, si allenta, e il pallone gli sfugge di mano quel tanto per cui Heslop può toccare infilando da due metri. Il pareggio dà nuova combattività sia agli inglesi che agli italiani i quali, ormai, hanno capito di potercela fare a conquistare la Coppa... E infatti la manovra del Bologna si fa molto più precisa ed elegante, e soprattutto proiettata un po' più lontano dall'area di rigore. Al 38' c'è un nuovo episodio emozionante: una incursione sulla sinistra di Lee sbilancia un po' la difesa bolognese: il centravanti inglese serve Hill e si proietta al centro: tre uomini caricano il portiere Vavassori e il pallone, toccato dallo stesso Lee, entra in rete: ma Angonese, decisissimo, annullava.

Manchester C.-Bologna 2-2

MANCHESTER CITY: Corrigan, Book, Pardoe; Doyle, Heslop, Oakes; Hill, Bell, Lee, Young, Towers.
BOLOGNA: Vavassori, Prini, Ardizzon, Cresci; Janich, Gregori, Perani, Rizzo, Savoldi, Liguori, Pace.
ARBITRO: Angonese (Italia).
MARCATORI: nel primo tempo al 16' Perani, al 25' Lee. Nella ripresa al 28' Savoldi, al 30' Heslop.
NOTE: tempo buono e non freddo, prato all'apparenza discreto, ma i giocatori si sono lamentati poi delle molte buchette nascoste sotto l'erba. Presenziano circa 30 mila persone. In tribuna d'onore il dr. Barenghi, Console italiano a Manchester. Presente il presidente della società inglese Mr. Alexander e Filippo Montanari, reggente del Bologna, per la Lega, il tesoriere dr. Michele Giuffrida. Hanno assistito alla gara anche molti giocatori del Manchester United, tra cui Bobby Charlton, Stiles e Best.

Il Bologna ora punta sul Vorwärts

Dall'inviato


Sergio Perbellini


MANCHESTER, 24. — Il Bologna sta ritrovando con Edmondo Fabbri una statura nuova, una dimensione assai più consona alla sua ricca tradizione. Forse il grigio periodo di transizione che si è trascinato per vari anni sta terminando. Forse è stata imboccata la strada giusta, per ridare a questa squadra quel gioco e quel carattere che un tempo rappresentavano giustamente un orgoglio non soltanto dei bolognesi, ma del calcio nazionale. La vittoria nella Coppa italo-britannica presenta, dunque, motivi di interesse e di autentica gloria per il Bologna. Il quale ha totalizzato vari traguardi, attraverso il combattuto pareggio ottenuto ieri sera sul campo del Manchester City. Riassumeremo questi traguardi attraverso alcuni punti: 1) Da quando la formazione rossoblu si è dedicata alle «Coppe», ha avuto modo di venire varie volte qui in Inghilterra, e sempre si è battuto ad altissimo livello. Con il West Bromwich, con il Leeds, ora con il Manchester City, la collana delle grandi prestazioni è rimasta ininterrotta. Ieri sera, poi, il Bologna, ha conquistato la Coppa Interleghe, detta anche Coppa Italo-Britannica. L'impresa è di eccezione, perché, lo ripetiamo, questo Manchester City è la squadra più forte, più interessante dell'intero calcio britannico. E taluni suoi giovani elementi, nazionali naturalmente, rappresentano il futuro della Nazionale di Ramsey. Mister Allison, il famoso allenatore che l'anno scorso rifiutò l'offerta della Juventus, ha detto semplicemente questo: «Gara stupenda, Bologna forte, più forte che a casa sua». 2) In un periodo in cui i rapporti calcistici e umani tra italiani ed inglesi stanno attraversando un momento difficile, il Bologna ha saputo farsi applaudire. Cosa importante: prima della partita, evidentemente influenzato dagli incidenti occorsi recentemente con la Lazio, oppure un po più lontano, con il Napoli, il pubblico aveva accolto la squadra bolognese con una salva fragorosa di fischi ed ululati. Poi c'è stata la partita, nella quale si è sviluppato un tifo d'inferno e si sono avuti anche alcuni piccoli incidenti, subito sedati dall'energico Angonese. Quando però, al termine della gara, il Bologna con pieno merito poteva alzare ben alta la bellissima Coppa italo-britannica, allora il pubblico, questo pubblico veramente molto sportivo, ha tramutato le sue disapprovazioni in un applauso corale.

Il Bologna applaudito dal pubblico e dai giocatori del City

Gli stessi giocatori del Manchester, che fino a pochi istanti prima si erano lanciati rabbiosamente contro la porta di Vavassori, hanno fatto ala ai giocatori del Bologna che uscivano dal campo, applaudendoli calorosamente. 3) E' il caso, ora, di parlare della scuola italiana e della scuola inglese. Allison, elogiando il Bologna, ha sottolineato in pratica l'ottima attuazione da parte dei rossoblu del cosiddetto gioco all'italiana. In effetti a Manchester il Bologna ha saputo, in virtù della bravura dei suoi giocatori sia di difesa che di centrocampo, contenere, smorzare, rintuzzare gli assalti a valanga dei rossoneri inglesi. Poi, approfittando del naturale sbilanciamento in avanti della squadra inglese, i rossoblu hanno attuato i contropiede vincenti. Il confronto italo-inglese, dunque, si è risolto a favore della scuola italiana? E' difficile dirlo e soprattutto poterne parlare così rapidamente. Resta il fatto che questo gioco all'italiana, tanto osteggiato, criticato ed ironizzato da molti allenatori stranieri, sta inesorabilmente avanzando e risultando valido. 4) Avranno conseguenze sul campionato del Bologna questi successi ottenuti prima a Berlino Est, poi a Manchester? Pensiamo di si, ma non tutti in senso favorevole. La squadra, infatti, esce da grossi impegni, da un enorme dispendio non solo di energie fisiche, ma anche nervose. E infatti Fabbri, ieri sera, negli spogliatoi, dichiarava: «II problema più difficile, ora, è di recuperare, in vista della prima partita di campionato col Vicenza». Effettivamente, oltre al Vicenza, il Bologna guarda al prossimo mercoledì, quando dovrò ospitare il Vorwärts. Le due partite, che seguono a breve intervallo il notevole sforzo di Manchester, possono dare delle preoccupazioni. Ma non dimentichiamo che Fabbri ha saputo operare sostituzioni importanti, per dar modo a vari giocatori — come ad esempio Bulgarelli, Roversi e Fedele — di riposare. 5) Ultima constatazione: il Bologna vecchio, il Bologna cioè di Vavassori, Ardizzon, Janich, Perani, sta trovando una perfetta fusione, una esemplare sincronia con il Bologna nuovo, quello di Prini, Cresci, Gregori, Rizzo, Liguori, Pace. E questo fatto è veramente beneaugurante. Lo scorso anno Janich, in un momento difficile, ebbe a puntualizzare che gran parte delle difficoltà provenivano da questa mancata fusione tra vecchi e giovani. Ora, Fabbri forse ha trovato la formula giusta. E bisogna dar atto a questo allenatore, che fino a qualche settimana fa, dopo gli insuccessi di Coppa Italia, era stato contestato, del buon lavoro fin qui compiuto.

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