domenica 14 dicembre 2008

Bologna - Torino 3-1 (2-0), 23.06.1929 (Prima finale scudetto 1928-1929).


BOLOGNA - TORINO 3-1 (2-0) 23-06-1929 h.16.00, Stadio Littoriale. 
Bologna: Gianni; Monzeglio, Gasperi; Genovesi, Baldi, Pitto; Busini I, Della Valle, Schiavio, Busini III, Muzzioli.
Torino: Bosia; Vincenzi, Martin II; Martin III, Colombari, Speroni; Vezzani, Baloncieri, Libonatti, Rossetti II, Franzoni.
Arbitro: Rovida di Milano.
Reti: Della Valle 31' (B), Schiavio 41', 58' (B), Libonatti 86' (T).
Spettatori: 25.000 circa.
Note: Espulso al 60' Della Valle.

Da "Tutti gli Sports" del 16 giugno 1929.

"La vibrante contesa pel titolo di campione nazionale di calcio. Il tempo delle finali è venuto. Non come l'atteso confronto decisivo fra le due più forti compagini d'Italia, ma come una liberazione ed un sollievo da una troppa prolungata ed estenuante improba fatica. Torino o Bologna? Non importa purché si finisca. E' questo il sentimento di calciatori e dirigenti, l'atmosfera che circonda le ultime due battaglie di Bologna e di Torino. Lo scudetto tricolore non dice più nulla alle squadre stremate, agli atleti affranti, desiderosi di non altro che di imbarcarsi, per avere almeno sul mare un mese di riposo senza ammaccature, gomitate nei fianchi e calci negli stinchi, senza l'urlo lacerante della folla agitata che non perdona e non risparmia. A Bologna la prima battaglia, sull'esito complessivo già si sono pronunziati gli esperti della tecnica calcistica nella magnifica rivista dell'on. Ferretti, a cui dedica la sua genialità d'artista il sempre giovane Vittorio Varale. Dalla cernita dei vari pareri, esclusi quelli che per necessità di ambiente non potevano essere che preconcetti, è balzata a gran maggioranza la preferenza per il Bologna. Ma noi, pur avendo espresso lo stesso parere, riteniamo doveroso, da vecchi frequentatori dei campi di gioco, di accomunare nella stessa calorosa ammirazione quei ventidue atleti, i quali non saranno purtroppo domenica in campo, ma hanno nell'annata dimostrato luminosamente di essere gli a-tout capaci di risolvere a vantaggio dei propri colori le più dure partite decisive. Molti di essi, troppi forse mancheranno alle due partite risolutive, ma che perciò? Son essi che han portato le loro squadre invitte alla testa dei due gironi. Il più è fatto, ora tocca ai giovani immortalarsi alle ultime cartuccie. Ecco perchè il pubblico deve salutare nei due undici che pubblichiamo i reali esponenti delle due finaliste, anche se di assenti ve ne saranno parecchi. L'organamento del campionato attuale è condannato con l'esito infelicissimo non dalle sole finalissime, ma di ben tre o quattro delle ultime domeniche. Quel taglio chirurgico che da anni si procrastina e si allontana, appare indispensabile oramai. Ne perderebbe d'importanza il massimo titolo nazionale, ne scapiterebbe il bel giuoco, col logoramento progressivo degli uomini dai più in vista, ai giovanissimi, teneri ancora alle lunghe serie di incontri ed alle durissime partite fuori casa... Osserviamo gli squadroni del centro Europa: sono diventati delle vere e proprie trompes che quando han girato mezzo mondo tornano in Patria a dar qualche saggio della propria abilità, e disputano il campionato tanto perchè vi sono ancora obbligati. Allontaniamo dall'Italia questa ignobile fine dello sport del calcio, che esso resti sport anche se fra squadre di professionisti e conserviamoci i nostri campioni per i nostri pubblici che ti adorano, non li incoraggiamo a girare pel mondo, col pericolo che non ci tornino più o cosi viziati da bacare tutto il superbo vivaio nostro. Esaltiamo i nostri campionati e la finale. A Bologna per cominciare è battaglia grossa. I rosso-bleu partono gran favoriti per il campo in favore, l'inquadratura più completa, che avranno agio di allineare per una maggior freschezza. Il Torino rappresenta una incognita pel suo congegno più delicato. Ma ai ventidue atleti con eguale simpatia... in bocca al lupo!".

Dal "Littoriale" del 20 giugno 1929.

LE FINALI DEL CAMPIONATO: Bologna - Torino.

Chi conosce molto da vicino il Bologna e lo ha seguito ininterrottamente in tutte le 30 gare fin quì disputate sa e ne può far fede, che la squadra capolista del Girone B aveva iniziato il Campionato non già preoccupata della conquista del Titolo quanto di conseguire in una onorevole posizione in classifica la riorganizzazione del team uscito in condizioni sommarie di salute dalle finali dello scorso anno. Il Campionato in corso con tutte le sue incognite non avrebbe imposto agli uomini del Dott. Felsner l'unico scopo di raggiungere le posizioni di vedetta giacchè era opinione diffusa che si volesse allargare la ridotta categoria dei cosidetti titolari della squadra, innestandovi alcuni giovani elementi dai quali, per un complesso di circostanze era lecito attendersi qualche cosa di concreto al fine di presentare nel campionato del 1930 una squadra forte, ben preparata, rinsanguata di giovani elementi seriamente allenati alla scuola di un intiero Torneo. Il programma organizzativo del "Bologna" instaurato su queste basi si rivelò praticamente inferiore alle possibilità della squadra la quale pur provata dall'assenza di Della Valle e di qualche altro ottimo elemento aveva ancora in sè tanta vitalità da imporsi agli avversari ospiti del Littoriale ed a quelli ospitanti in campi forieri. La bramosia di conservare intatta l'aureola dell'immunità da sconfitte suggerì automaticamente di rafforzare la squadra adeguando i mezzi all'impresa che nel cuore del girone d'andata appariva ardua ma non impossibile. Fu allora che il "Bologna" riapparso nella pienezza del suoi mezzi, offrì all'attenzione dei critici una difesa solida e possente, una linea mediana reputata la migliore d'Italia, un'ottima linea di attacco con Schiavio in gran forma e Della Valle in un ritorno inaspettato ai suoi giorni migliori. A Torino, contro la Juventus il Bologna metteva in vetrina la sua vitalità (se non proprio tutta la sua classe) e su quel match nullo piantava in asso l'avversario più temibile. Più difficile il compito del Torino il quale trovandosi affiancato per un buon tratto del percorso il Milan dovette sudare non poco per liberarsi di un avversario fatto ardito dalla speranza di sorpassare i campioni d'Italia e prendere un piccolo vantaggio che a ragion veduta sarebbe stato fatale per lo squadrone granata. Sostanzialmente i gironi hanno favorito nel Torino e nel Bologna le squadre dotate di maggiori requisiti; può darsi che il campionato nella sua impostazione tecnica non abbia superato i campionati precedenti: tuttavia è lapalissiano che il "Bologna" ha realizzato cifre ragguardevoli per l'eccellenza della classe, per lo stile di gioco, a nostro avviso completato dall'accresciuta potenza della squadra rispetto a se stessa. Insomma mentre il Torino, edizione attuale, non ha superato il Torino edizioni precedenti non elevando il livello tecnico del suo girone, il Bologna ha mostrato di avere toccato l'annata della perfezione togliendo magari il taglio alle sue lame ma irrobustendole con una rifusione salutare per le qualità speciali dei singoli e quelle particolari di Della Valle tornato ad essere il miglior compagno di Schiavio. Non è male se quella che è stata una squadra di fini tessitori oggi è divenuta una squadra di forti. Considerato il gioco nella sua struttura, tolta tutta la fraseologia che colorisce soltanto, il giuoco rimane una solenne espressione della vitalità. Il "Bologna" sfoderando tutte le sue qualità assurge a nostro avviso a fama di squadra completa e rappresenta nel corso dell'annata sportiva l'unità più degna di contendere il titolo al Torino.

Bologna, 23 giugno 1929, "Stadio Littoriale", prima finale.

La prima finale si giocò al Littoriale di Bologna. Mancava tra i campioni d'Italia il forte centromediano Janni, infortunatosi in Nazionale. Il Bologna partì fortissimo: dopo qualche parata di Bosia e tentativi falliti di un soffio da Muzzioli e Schiavio, su un bellissimo assist di "Angiolino", Della Valle realizzò il primo gol, quasi a porta vuota. Passarono pochi minuti e su azione da corner, colpo di testa di Della Valle che finì sul palo, Schiavio fu lestissimo a raccogliere il rimbalzo e addirittura di petto appoggiò in rete a porta sguarnita. 2 a 0 per il Bologna, il match sembrò chiuso, invece la partita cambiò radicalmente volto. Il Torino si innervosì, iniziarono le prime scorrettezze da parte granata a cui replicarono i rossoblù. Fortunatamente terminò il primo tempo e l'arbitro Rovida mandò le squadre negli spogliatoi. Ma la ripresa fu ancora più dura. Il gioco di entrambe le squadre peggiorò e si svolse tra continue violenze in campo. Il Bologna continuò a prevalere e dopo una buona occasione mancata da Della Valle, una bella parata di Bosia su Baldi e una magnifica azione granata condotta da Libonatti e Vezzani, sventata da Gasperi. Angelo Schiavio, su perfetto passaggio di Muzzioli al limite dell'area, dribblò Martin III° e Vincenzi, e fece partire un perfetto diagonale sul secondo palo, dove Bosia non poté arrivare. 3-0 per il Bologna. A questo punto successe un fattaccio: Della Valle e Martin III° si strattonarono in corsa e caddero a terra, "Geppe" Della Valle sferrò un pugno allo stomaco di Martin III°, il quale aveva tentato di tirargli un calcio (un'altra versione afferma che gli aveva sputato in viso). Quando il tutto sembrava finito e l'incidente chiarito, l'arbitro comandò l'espulsione a Della Valle che avvilito uscì dal campo e si sedette poco oltre la linea. Era il 15' della ripresa e il Bologna giocò in 10 per tutto il resto del match. Ma la partita non cambiò e dopo due splendide azioni di Schiavio che scheggiò la traversa con un bolide da venti metri, successe che durante un corner per il Torino, Libonatti scalciò violentemente Gasperi - che rimase a terra per alcuni minuti - senza che l'arbitro sanzionasse l'argentino. Il Bologna dominò letteralmente il resto della partita anche in inferiorità numerica e dopo un gol annullato a Busini I° per offside, arrivò il gol della bandiera per il Torino. Lo mise a segno Julio Libonatti dopo avere ingaggiato un duello in velocità con Gasperi; riuscì a dribblarlo e a battere Gianni da pochi passi. 3 a 1 per il Bologna, la finale si spostò a Torino.

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